1990-2020: tanti auguri alla Calciotegliese


La Calciotegliese di Genova compie 30 anni. Trent’anni non continuativi, ma sono passati comunque 30 anni dalla sua fondazione avvenuta nell’anno dei mondiali di calcio italiani.

In questi 30 anni chiunque sia passato dal campo del Don Lino a Begato, o dal campo Torbella a Rivarolo, chiunque abbia messo anche solo per una volta la maglia verde e blu è rimasto un giocatore della Calciotegliese per sempre.

Qualcuno, ambizioso, è andato in altre società per provare a farcela. Altri sono rimasti fedeli, anche quando ormai non ci si allenava più e si andava solo alla domenica alla partita.

Cosa è rimasto della Calciotegliese?

È rimasto, in ognuno dei suoi ex giocatori, una certa idea di fare calcio e sport. Calcio e sport intesi come palestra di vita, l’allenatore visto come un educatore prima che un insegnante di gesti tecnici.

È rimasto innato un forte senso di sportività e di accoglienza, in quella squadra potevano giocare davvero tutti, bravi, meno bravi, grassi, magri, miopi, chiunque.

È rimasta l’idea che il risultato non è fare un goal più dell’avversario ma aiutarsi in campo, lasciare a casa le manie di protagonismo, non stare a sentire genitori un po' frustrati che riponevano nei figli le loro speranze giovanili svanite.

La Calciotegliese non è esistita in quanto tale per una quindicina d’anni buoni, ma è esistita come gruppo di amici che hanno continuato a giocare con altri nomi e società. Deportivo Pineta, Polis Juniores ma lo spirito era sempre quello degli esordi in maglia viola (la nostra prima maglia).

Da tre anni la Calciotegliese esiste nuovamente, nel campionato a 7 Uisp. Più vecchi, più grassi, meno bravi di allora, alcuni miopi. Ma con il cuore verde e blu.

Sabato 12 settembre la Calciotegliese ha festeggiato il suo compleanno in una partita amichevole al Torbella. Avversaria un’altra squadra storica ligure, la Valponte, avversaria di mille partite prima nei campionati giovanili ed ora nel campionato amatoriale, che si è aggiudicata la gara (4-0 il risultato in campo).

È stata una festa, nel pieno rispetto delle normative anti covid.

In palio il Trofeo Marisa, Mimma e Marina, tre persone che erano spesso nelle tribune del Torbella a tifare per i loro bambini e che ora non ci sono più.

Un ringraziamento speciale all’Uisp, che ha fornito la terna arbitrale, che ha patrocinato l’evento e che ci permette ancora di rincorrere un pallone con il sogno di alzare una coppa, tutti insieme.

Infine, il ringraziamento più importante: grazie a Mauro Chiossone e Carla Guido, che erano e sono la Calciotegliese. Due persone che hanno insegnato a tanti di noi cosa vuole dire crescere come uomini e come sportivi, cosa significa esultare come Tardelli nel 1982 per il goal del 13-1 contro i pari età della Sampdoria, riportandoci al vero significato del verbo “Giocare”.

Perché alla fine non siamo poi diventati cavalli di razza, ma uomini ed amici veri, si.

Ci vediamo al campo.

(di Simone Ruscino, orgoglioso presidente della Calciotegliese, meravigliosamente diversa dal 1990).