Campionato del Lavoratore, alla scoperta del Saint Trappa con Simone Di Biase
"Il calcio è di chi lo ama" recitava un recente motto calcistico. E che il calcio sia professionistico o meno, le emozioni rimangono le stesse. Con l'inizio di questa rubrica, alla scoperta delle società che fanno parte dei nostri Campionati, vogliamo proprio andare a raccontare la storia di quanti calcano i campi della città di Genova dal Lunedì alla Domenica. Per incominciare abbiamo ascoltato Simone Di Biase, che ci ha raccontato qualcosa in più del suo Saint Trappa.
Simone, quanto siete contenti di essere potuti tornare finalmente in campo con UISP dopo un anno e mezzo di pandemia?
“Siamo molto contenti. Abbiamo apprezzato gli sforzi di UISP già l’anno scorso nel fare qualche torneo per fare un minimo di stagione. Siamo soprattutto contenti perché siamo tutti amici ed è un modo per ritrovarsi dopo un anno e mezzo difficile un po’ per tutti”
Raccontaci un po’ la storia della vostra società. Da quanti anni è stata fondata?
“È stata fondata il 7 luglio 2015. E c’è una storia alle spalle. Eravamo con alcuni amici coi quali già all'epoca giocavamo e volevamo fare un campionato agonistico che, però, non occupasse troppi giorni della settimana. All’epoca molti ancora studiavano o lavoravano. Il nome Saint Trappa deriva da una discoteca di Lloret de Mar e i nostri colori sono nati casualmente, a sorteggio, col giallo e il nero che sono ancora adesso quelli ufficiali. Dopo un primo anno in un altro campionato, abbiamo subito fatto il salto in UISP e siamo alla quinta partecipazione consecutiva. Ne siamo veramente contenti”.
Quanto è importante per voi sapere di avere questo appuntamento settimanale col pallone?
“Molto. La scorsa settimana, ad esempio, ci è un po’ mancato non avere la partita per via della sosta. Il venerdì sera è ormai dedicato al Saint Trappa. L’orario del venerdì sera alle 21.30 ci facilita: è un appuntamento fisso a cui teniamo molto. È il nostro giorno libero”.
C’è un momento o un aneddoto che più di altri lega il vostro Saint Trappa ai campionati UISP?
“Siamo una squadra “maledetta”, diciamo, perché l’anno scorso siamo arrivati in finale nel torneo organizzato da UISP, perdendo però ai rigori. È stato comunque bello perché intanto ci siamo ritrovati tutti ed è stato calcio vero, con tanto di premiazione. Eravamo in 18 più altri due ragazzi in tribuna venuti a sostenerci. Quel momento è stato uno dei più momenti più alti assieme alla prima promozione, tre anni fa, dopo la quale abbiamo fatto una bella festa. Da esordienti salimmo da Categoria 2 a Categoria 1 senza che nessuno, neppure noi, se lo aspettasse”.
Nel frattempo avete iniziato col botto in questa stagione…
“Se ce lo aspettavamo? No, non ce lo aspettavamo, ma dato che ci siamo, adesso ci proviamo. Vediamo partita per partita perché sì, siamo tanti, ma qualche volta capita che ci ritroviamo numericamente un po’ tirati. Diciamo piuttosto che non ci poniamo obiettivi: sicuramente vogliamo mantenere la Categoria, poi se viene qualcosa di più saremo ovviamente contenti”.